Novi Velia, cosa fare e vedere nel paese della Madonna del Monte
Novi Velia è un comune del Cilento a pochi chilometri da Vallo della Lucania, conosciuto soprattutto per il Santuario della Madonna del Monte Sacro (Madonna del Monte) che si trova sulla cima del Monte Gelbison.
Il paese, noto anche per la manifestazione estiva Festival degli Antichi Suoni, è ricco di bellezze paesaggistiche e artistiche. Scopriamole insieme!
Dove si trova Novi Velia
Novi Velia dista 3 chilometri da Vallo della Lucania e si trova a 648 metri s.l.m. lungo la strada che porta al Monte Gelbison. Al paese, che si trova proprio alle pendici occidentali del monte, è stato aggiunto il nome Velia (Elea) in ricordo della città che sorgeva a 15 chilometri dal centro attuale.
Cosa vedere a Novi Velia
Il paese, di antiche origini, probabilmente era un villaggio fortificato già al tempo degli Enotri, la popolazione del Peloponneso presente in Calabria fin dal 1000 a.C. Nella sua lunga storia, quindi, è stato fortezza, centro feudale sotto i Longobardi, signoria sotto i Normanni, punto strategico della Via del Sale, feudo e possedimento dei Carrafa. Anche i monaci basiliani, che furono ben accolti dai Longobardi, lasciarono tracce nel borgo come, ad esempio la chiesa di Santa Maria dei Greci e le Cappelle dedicate a San Nicola di Bari e San Giorgio che furono abbattute per essere ricostruite più belle e ampie.
Naturalmente ogni presenza ha lasciato tracce nel centro cilentano visibili soprattutto nel Castello di Novi Velia e nella Chiesa parrocchiale di Santa Maria dei Longobardi. Il Santuario del Monte Sacro è una delle principali attrazioni di Novi Velia nonostante si trovi sulla vetta del Monte Gelbison che dista all’incirca 10 km dal centro abitato.
Castello di Novi Velia
Il Castello di Novi Velia, costruito nel 1291 per volere del signore dello Stato di Novi Guglielmo Marzano, si trova in una posizione strategica. La fortezza, infatti, consente di osservare il territorio cilentano dal Mar Tirreno al Golfo di Velia, inclusi la catena dei Monti Alburni e la Costiera Amalfitana.
L’ingresso principale, con un portale in pietra calcarea locale, consente di vedere i punti di ancoraggio del portone in legno. Le estremità dell’arco poggiano su due colonne mentre sulla facciata anteriore sono riportate figure che ricordano l’iconografia longobarda.
Torre longobarda
La Torre, adiacente al Castello, è costruita in pietra locale sul punto più alto del paese: a 648 metri. Si trova nella parte più alta del borgo in cui è possibile vedere anche l’ex Chiesa di San Giorgio e l’Abbazia dei Celestini. Il suo ruolo di avvistamento consentiva di tenere sotto controllo la “Via del Sale”. Nel periodo baronale fu utilizzata come carcere e usata con lo stesso fine anche dopo l’8 settembre del ’43 dai soldati tedeschi.
Abbazia dei Celestini
L’ex Convento dei Celestini è posto sulla sommità della collina nei pressi della parte più alta su cui c’è la Torre Longobarda. Il Convento, la Torre e l’ex Castello dei Baroni di Marzano formano una sorta d acropoli architettonica. Il Convento è organizzato su due livelli intorno a un chiostro con pozzo centrale.
Il centro storico di Novi Velia
Novi, come già detto, ha un’antica storia che si percepisce anche nelle stradine del suggestivo centro storico.
Il centro abitato si sviluppa sulle pendici di un colle circondato da una cinta muraria al quale si accedeva tramite tre porte descritte nelle relazioni risalenti al ‘600. Nella piazza davanti la Chiesa di Santa Maria dei Longobardi si apre la porta dei Greci e, poco più distante, vi era la Chiesa di Santa Maria dei Greci “utilizzata” fino al ‘600. Ancora oggi è riconoscibile la sua architettura.
Chiesa parrocchiale di Santa Maria dei Longobardi o dei Lombardi
L’importanza di questa Chiesa, nel cuore del centro storico, si delinea maggiormente tra il ‘500 e il ‘600 quando le famiglie baronali dei Marzano, Pignatelli, Carafa e Zattera si successero nella gestione politica di Novi Velia. nonostante la facciata settecentesca, la chiesa, dato anche il nome, fu fondata dai Longobardi nei pressi di una precedente cinta muraria.
Nel periodo in cui Novi fu sede vescovile l’edificio divenne cattedrale e subì, per questo, delle modifiche: da una a tre navate, prezioso soffitto ligneo dipinto e chiusura del rosone della facciata romanica per far spazio all’organo e alla cantoria.
Nella navata di destra si trova la cappella dedicata a S. Maria di Costantinopoli voluta dal vescovo Tommaso Carafa nel ‘600.
Di notevole importanza le opere pittoriche e scultoree presenti nella chiesa, in particolare il polittico di Giovan Filippo Criscuolo (1540). La tavola di questo pittore – che studiò alla scuola di Andrea da Salerno – raffigura la Madonna col Bambino mentre nella lunetta c’è il Padre Eterno Benedicente.
Accanto alla Chiesa di Santa Maria dei Longobardi c’è l’arco denominato Porta dei Longobardi, una delle porte di accesso al centro storico e guarda verso il mare.
Monte Gelbison
Questo monte, che ospita il santuario mariano, offre uno straordinario punto panoramico. Dalla sua vetta si godono ampie vedute sulle valli e i monti circostanti. Il Gelbison, inoltre, vanta un ricco patrimonio ambientale e naturalistico. Inserito all’interno del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, le sue vette del ospitano anche animali in via di estinzione come il lupo, la martora e il picchio nero.
Le sue pendici sono attraversate da corsi d’acqua cristallini e molteplici rivoli e cascate caratterizzano la zona dove si possono visitare vecchi mulini e frantoi abbandonati.
Il Monte è raggiungibile a piedi grazie ai numerosi sentieri naturalistici che lo attraversano, ma anche in macchina fino a poche centinaia di metri dalla cima.
Santuario della Madonna del Monte Sacro
Il Santuario della Madonna di Novi Velia è posto in cima al Monte Gelbison a 1705 sul livello del mare e questo fa sì che sia il santuario mariano più alto d’Italia. Questo luogo sacro è uno dei sette santuari presenti sulle alture del Cilento ed è raggiungibile in auto fino alla Croce di Rofrano. Qui, secondo la tradizione, bisogna fare tre giri intorno alla Croce e poi proseguire a piedi per la scalinata che porta in cima al Santuario, uno dei sette santuari mariani presenti sulle alture del Cilento.
Origini e curiosità del Santuario
Le origini del santuario Mariano del Monte Sacro risalgono al 1323 e sono legate a una leggenda: ogni volta che i lavori del tempio si interrompevano per qualche giorno, alla ripresa si trovavano distrutte le opere prima costruite. Finché una notte, agli operai saliti sul monte per cercare un agnello smarrito, apparve la Vergine e disse che desiderava che la cappella fosse dedicata agli Angeli. Da allora i pellegrini, ogni anno, dall’ultima domenica di maggio alla seconda domenica di ottobre, ovvero i mesi dedicati al culto Mariano, si recano in processione al santuario, portando un Gesù Bambino di cera per venerare la Sacra Vergine Maria. I fedeli che giungono soprattutto dalla Campania, dalla Basilicata e dalla Calabria sono accolti dal rettore don Carmine Troccoli, nativo di Sacco.
Cosa fare a Novi Velia
Questo incantevole borgo cilentano si presta per una passeggiata per le vie del caratteristico centro storico. Immancabile una visita alla Chiesa di Santa Maria dei Longobardi e al Castello per ammirare lo straordinario panorama offerto da questa posizione.
Gli appassionati di trekking possono raggiungere il Monte Gelbison grazie ai numerosi sentieri naturalistici (alcuni sono percorribili anche in mountain bike). Dalla cima del monte si può ammirare un panorama mozzafiato e oltreché visitare il santuario della Madonna del Monte Sacro.
Se programmate di visitare questo borgo nel periodo estivo, potrete fare una sosta al Festival degli Antichi Suoni. Nel primo week end si settembre, Novi Velia è invaso dalle note della musica popolare cilentana tra canti e suoni di organetti, ciaramelle e zampogne. Non mancano, ovviamente, i prodotti tipici della tradizione culinaria locale come la famigerata mozzarella nella mortella.
N.B. L’immagine in anteprima è presente sulla pagina Facebook del Festival degli Antichi Suoni.
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